FATTIBILITA’ TECNICA
AZIONE 7: Supporto all’individuazione delle tipologie di
intervento
Per ogni tipologia omogenea (UA e FC) individuata nella fase III “Analisi di fattibilità per l’individuazione in dettaglio delle zone” dello studio della
vegetazione, verranno fornite indicazioni utili alla definizione, sempre facendo riferimento alle specifiche esigenze biologiche ed ecologiche delle “specie focali”, di moduli di intervento volti alla conservazione ed al potenziamento delle strutture “di collegamento”, dal punto di vista sia
morfologico che vegetazionale.
Nelle indicazioni relative alle azioni da intraprendere si farà riferimento all’assunto metodologico, che si ritiene fondamentale, secondo il quale è
necessario privilegiare la naturalità dei processi ecologici. Pertanto gli interventi dovranno essere tali da favorire la naturale successione
biocenotica degli ecosistemi presenti.
Per l’elaborazione dei moduli di intervento si procederà all’analisi degli “elementi di appoggio” già presenti: particolare attenzione verrà posta ai
corsi d’acqua, in quanto conservano spesso, lungo le sponde, lembi di vegetazione a struttura lineare costituendo gli assi portanti della rete
ecologica.
AZIONE 8: individuazione sia degli interventi prioritari
che di
quelli secondari e dei diversi soggetti attuatori
Per i due corridoi precedentemente descritti, le tipologie di interventi da valutare sono:
1. Progetti per aggirare gli ostacoli presenti in punti critici, in genere rappresentati da infrastrutture viarie (strade, ferrovie, ponti)
2. Progetti per creare habitat (come ad esempio pozze, piccoli stagni etc., piantumazioni) necessari per garantire la sopravvivenza e la
prosperità delle specie di interesse in prossimità dei varchi.
Verrà preliminarmente identificata, in collaborazione con gli altri esperti del gruppo di lavoro, una griglia di valutazione dell’importanza di ciascun
intervento, che tenga conto degli effetti potenziali sulle popolazioni delle specie di interesse, della difficoltà amministrativa di intervento, del
costo presunto, dell’emblematicità. A seguito di sopralluoghi specifici verranno compilate le singole schede, che permetteranno di stilare una
classifica preliminare di importanza degli interventi. Essa permetterà di selezionare gli interventi prioritari e contribuirà alal decisione in merito
alle alternative tra i corridoi. L’attività sopra descritta si concluderà con un rapporto indicante l’aggiornamento dello stato degli ostacoli lungo i
varchi, la classifica di priorità degli interventi, l’elenco dei potenziali soggetti attuatori.
AZIONE 9: descrizione, localizzazione, rilevanza e priorità
degli interventi di connessione
In prima istanza si propone di intervenire in favore di uccelli, roditori, rettili e piccoli mammiferi, anche se alcuni interventi ipotizzati possono
favorire anche mammiferi di taglia maggiore.
Gli interventi sugli ostacoli in prossimità dei varchi rientrano nelle seguenti tipologie:
1) Realizzazione di mensole, rampe etc. per la fauna in corrispondenza dei sottopassi dei ponti
2) Realizzazione di sottopassi stradali per il transito della fauna
3) Barriere opache protettive (pannelli) per uccelli in corrispondenza degli ostacoli
4) Ponti sospesi per il transito di mammiferi arboricoli
5) Riqualificazione della vegetazione ripariale e delle fasce boscate.
6) Eliminazione di barriere (recinzioni)
La verifica di fattibilità per questo tipo di interventi richiede le seguenti attività:
1) Verifiche presso gli enti gestori delle reti viarie in merito al tipo di intervento ammesso ed alle modalità, con coinvolgimento degli stessi
nelle scelte progettuali
2) Verifiche presso gli enti gestori per gli interventi in aree protette
3) Verifiche per gli interventi in prossimità di alvei presso la Regione Lombardia (rete idrografica primaria) e presso i Comuni di
competenza (reticolo idrografico minore).
4) Validazione delle tipologie di intervento proposte da parte degli esperti naturalisti del Gruppo di Lavoro
5) Verifica in sito di cantierabilità delle opere e dei permessi necessari
6) Verifica in sito, anche con indagini dirette, delle caratteristiche di suolo e sottosuolo, al fine di escludere condizioni geologiche ostative
alla realizzazione delle opere
7) Analisi idraulica preliminare, necessaria per gli interventi lungo corsi d’acqua
8) Verifica dei vincoli di natura ambientale
9) Computo metrico estimativo preliminare
A conclusione delle verifiche, verrà effettuata una progettazione di massima degli interventi.
AZIONE 10: Piano di monitoraggio faunistico pre e post
interventi
Avviare un monitoraggio standardizzato, affidabile e ripetibile è conditio sine qua non per la corretta valutazione dell’efficacia degli interventi
realizzati, dello stato di salute di specie e comunità (biocenosi, habitat) e dell’effettiva funzionalità ecologica del corridoio oggetto di interventi. Il
piano di monitoraggio la cui redazione è prevista all’interno dello studio di fattibilità deve prevedere necessariamente i seguenti punti:
- monitoraggio delle condizioni pre- e post- realizzazione degli interventi;
- monitoraggio delle principali specie faunistiche;
- monitoraggio delle principali specie floristiche e della vegetazione;
- monitoraggio degli habitat.
Il monitoraggio pre- e post- interventi consente un immediato raffronto tra la situazione precedente alla realizzazione di una determinata opera o
azione e la situazione creatasi dopo l’attuazione del progetto: si può in tal modo valutare l’efficacia (nel lasso di tempo ritenuto più opportuno a
seconda della tipologia di intervento e dell’effetto auspicato) dell’azione stessa e individuare, ove necessario, eventuali strategie ‘correttive’ o
migliorative.
AZIONE 11: individuazione degli enti/organizzazioni che
avranno il compito di gestire e mantenere in buone
condizioni la funzionalità dei
collegamenti ecologici al
termine del progetto esecutivo (Comuni o enti da loro
delegati o individuati dalla Provincia)
L’individuazione degli attori che avranno il compito di gestire e mantenere in buone condizioni la funzionalità dei collegamenti ecologici al
termine del progetto esecutivo avverrà contestualmente all’avvio del processo partecipativo. Si adotterà un criterio ampio che mira al
coinvolgimento di partner di diverso livello, compresi i soggetti tecnici che realizzano e gestiscono le grandi dorsali infrastrutturali, quali Anas,
Terna, Enel, ecc. Si ritiene, infatti, che la diversa progettazione delle nuove opere o la mitigazione di quelle esistenti sia un aspetto
fondamentale nella definizione della Rete ecologica.
AZIONE 12: individuazione dei possibili partner da
coinvolgere per la realizzazione del progetto
Lo studio di fattibilità prevede prevalentemente il coinvolgimento operativo degli stessi soggetti che hanno contribuito al compimento del
progetto Natura 2000 VA, ovvero:
• Provincia di Varese
• Regione Lombardia DG Ambiente ed Agricoltura
• LIPU
• FLA
• Studio Bertolotti
• Idrogea
Inoltre, data l’importanza di un’accurata conduzione del processo partecipativo, tale attività verrà affidata ad uno studio professionale
competente con esperienze già acquisite anche in provincia di Varese. Per quanto riguarda la fase esecutiva, si lascia aperta la possibilità di
coinvolgimento di altri Enti, operatori ed associazioni presenti sul territorio sul quale si andrà ad operare, per ampliare l’efficacia degli
interventi attraverso un coinvolgimento fattivo degli stakeholders.
In quest’azione sarà determinante il supporto di Regione Lombardia, delle Direzioni Generali Ambiente ed Agricoltura, che potrà fornire un
quadro d’insieme più articolato ed ampio rispetto alle diverse iniziative particolari (progetti attivi a carattere sovra locale).